Mese: dicembre 2019

Il colpo di Coda

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Citare “il colpo di coda” nell’ambito delle arti marziali può far venire in mente qualche complessa tecnica che prende spunto  da animali predatori…

Ho voluto invece prendere spunto da questo modo di dire, per indicare un importante evento di questa parte finale dell’anno. La coda dell’anno, appunto.

Pochi giorni fa il M° Marco Anselmi ha brillantemente conseguito il 4° Dan di Aikido -ATAGO presentando l’intenso programma tecnico della nostra associazione alla presenza della commissione tecnica presieduta dal M° Giorgio Oscari.

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Il programma ha spaziato dal programma tecnico Buki Waza  (forme e combattimenti con armi tradizionali in legno) a quello del Taijutsu  Waza  (forme e tecniche di combattimento corpo a corpo)  a quello del Juji Waza ( tecniche incrociate con più attaccanti sia armati che a mani nude).

E’ stato un bel momento  che ha coronato un lungo percorso di formazione, di impegno, di collaborazione ed amicizia con quanti hanno condiviso con lui questa intensa fase ( ne cito solo alcuni come  il M° M. Scalia, il M° C. Carini e vari compagni di percorso come F. Zangara, F. Yafteh, M. Mazzetti e B. Carbone).

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Una cosa ha colpito la mia attenzione e mi ha fornito uno spunto di riflessione.

Con mio dispiacere non ero presente all’esame e quindi ho chiesto con curiosità informazioni   a riguardo. Parlando con vari insegnanti tecnici che erano presenti ho ricevuto, con tono fermo, notizia che le aspettative erano state ampiamente superate. La presentazione delle tecniche  svolta dal M° Marco ancora una volta aveva messo in luce il valido lavoro tecnico del  gruppo dei praticanti romani…

Parlando però con l’interessato, con mio stupore trovo che pur altamente soddisfatto della prova, si dispiace al ricordo di un qualche dettaglio che avrebbe voluto andasse diversamente.

E’ stato strano confrontarmi questa diversa percezione.

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Riflettendoci un po’, ho capito che il carattere perfezionista del M° Marco può influenzare “a caldo” il modo di guardare agli eventi, soffermandosi su dettagli piuttosto che valutare  il quadro totale.  Confido sul fatto che nel tempo lo sguardo ritorni sul quadro completo dando forza ai molti aspetti positivi invece che ai pochi migliorabili.

Sono quegli aspetti positivi che in un certo momento appariranno “sfavillanti” come una  fulgida armatura appena forgiata. Rappresentano ciò su cui si costruisce nel tempo il lavoro nel dojo affinché ci sia una corretta trasmissione del programma tecnico alle generazioni future.

Mi capita spesso di vedere dei documentari sulla natura  e prendo spunti dai comportamenti legati al mondo animale per descrivere le cose in modo semplice.  Ad esempio:  non importa quanto un pavone maschio possa allargare la sua coda o quanto perfette possano essere le sue azioni per muoverla e mostrarla alla femmina. La femmina continuerà a lungo a guardare dall’altra parte, ignorandolo …  ma la cosa non finisce lì. Prima o poi lo sguardo tornerà dalla parte giusta e favorirà un giusto apprezzamento… in caso contrario il pavone sarebbe una specie estinta da lungo tempo!

Queste mie righe per ringraziarti a nome del nostro gruppo di praticanti, M° Marco. Grazie per le tue fatiche e per il tuo impegno “perfezionista” nell’apprendere ed insegnare.

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Anche se non ti è proprio, ti invito a prendere spunto dai pavoni… l’anno è ormai finito, il colpo di coda c’è stato … ancora un po’ di attesa e cose meravigliose potranno accadere!

M.Antonio Rocchi