Mese: gennaio 2019
L’Aikido è una ruota… quello che impari oggi, lo insegnerai domani…
Quattordici anni fa ho inziato il mio lungo viaggio alla scoperta dell’Aikido.
Inizialmente molto confuso dalle tante dinamiche da imparare, dall’attenzione e dalla concentrazione necessarie per approcciare un programma così vasto e complesso, ho seguito pedissequamente le indicazioni del Maestro Andrea, la mia guida.
Nel corso degli anni, il Maestro Andrea mi ha seguito con pazienza e costanza ed io ho potuto apprendere col tempo non solo le tecniche ma anche come trasmettere la conoscenza ad altri.
Il mio Maestro dava indicazioni, io come allievo crescevo e passo dopo passo, caduta dopo caduta, tecnica dopo tecnica mi sono trovato “capo fila” nel momento del saluto, segno che il mio “posto” sul tatami era diventato di responsabilità anche nei panni di allievo anziano, guida per i ragazzi più giovani ed assistente principale del Maestro Andrea.
Il mio percorso di crescita continua oggi. Da alcuni anni ho ricevuto dal Maestro Andrea il grande onore ed onore di aprire un mio corso e crescere i miei allievi.
Periodicamente il Maestro mi viene a trovare e leggo nel suo sorriso la soddisfazione di vedere che il suo sapere è stato raccolto e sta passando di generazione in generazione.
Da qualche tempo il mio “lavoro sul campo” mi ha permesso di guadagnare un altro grande, incredibile privilegio: dividere una lezione col mio Maestro, potendo insieme insegnare l’Aikido agli allievi.
Ripensando ai primi momenti della mia pratica, 14 anni fa, mai avrei pensato di potermi trovare, un giorno, a tenere come insegnante una lezione col Maestro Andrea, ad iniziare io la pratica guidando gli allievi con il rito del saluto e con grandissimo onore poter ringraziare il Maestro Andrea con un inchino dedicato ad inizio ed a fine lezione.
A volte non consideriamo quanto siano importanti questi passaggi, quanto possano contare e quanto abbiano contato nella nostra crescita questi momenti.
Il mio Maestro ha sempre detto “L’Aikido è una ruota… quello che impari oggi, lo insegnerai domani…“.
Ora capisco meglio il significato delle sue sagge parole.
M. Marco Anselmi
“Quando l’allievo sarà pronto, il maestro apparirà…”
“Quando l’allievo sarà pronto, il maestro apparirà…”
(proverbio)
Il mio percorso nell’Aikido è iniziato quattordici anni fa con il mio Sensei Andrea.
Raggiunta la cintura nera, il mio Sensei mi ha offerto il grande onore ed onere di aprire un corso.
Alle fine del primo anno di insegnamento, passato in buona parte ad allenarmi da solo a scopo “dimostrativo”, è arrivato un allievo capitato lì per altre motivazioni.
Ha visto la lezione ed ha deciso di iscriversi.
Da quel giorno è iniziato per me un nuovo percorso nell’Aikido, il percorso del Maestro.
Dopo sette anni di pratica costante, impegnativa, spesso dedicata (one-to-one) e sempre sotto il segno del rispetto, della tradizione e della fiducia crescente, l’allievo è arrivato al suo esame da cintura nera (shodan).
L’8 Dicembre 2018, durante lo stage nazionale tenutosi a Modena, Bruno Carbone, appassionato ed esemplare praticante della scuola di ATAGO, del gruppo del Lazio, ha affrontato e superato con successo il suo passaggio da Kyu a Dan ottenendo il riconoscimento di “allenatore”.
Riassunta in poche righe, questa è la storia di un maestro e di un allievo iniziata sette anni fa, ma dietro queste semplici parole c’è molto di più.
Dietro quello che si può vedere, assistendo da fuori ad una lezione, c’è molto molto di più e solo iniziando la pratica e partecipando per qualche anno si inizia a grattare la superficie di una verità molto più profonda.
Una passione fatta di impegno, sudore, fatica, a volte insoddisfazione e tanta tanta difficoltà eppure una pratica che si sviluppa in qualcosa di difficilmente descrivibile a parole.
Si entra in un gruppo di persone affiatate, rispettose, un gruppo dove sparisce la formalità della vita quotidiana dove spariscono il professore, l’ingegnere, l’area manager, l’autista… un gruppo dove il rispetto per la pratica e l’amore per la tradizione scavalca qualsiasi sovrastruttura che oggi la vita ci porta ad installare.
In questa vita fatta di tre ore a settimana, fatta di movimenti alieni alla vita quotidiana, fatta di competenze che risalgono al tempo dei samurai e ad una tradizione giapponese molto lontana da noi, si sviluppano i rapporti di profonda stima e rispetto tra Maestro ed Allievo.
In questa vita “extra” rubata alla quotidianità è maturata anche per me l’esperienza di “apparire” quando l’allievo era “pronto”, accoglierlo, insegnargli quello che a me era stato insegnato e come a me era stato trasmesso.
Oggi ho potuto guardare seduto in commissione d’esame, il mio primo allievo fronteggiare a schiena dritta una prova a cui molti anelano che tutti temono e rispettano: il passaggio da studente Kyu a studente DAN.
Posso dire che il cuore si è riempito di orgoglio nel vedere il frutto del mio e del suo lavoro uniti insieme, un frutto solido, ben costruito e sano, una competenza che forse un giorno lui potrà trasmettere ad altri, coltivando una nuova generazione di praticanti.
Questa è la storia di un maestro e di un allievo, così nasce e cresce l’Aikido e così la nostra pratica conserverà questa preziosa tradizione.
M° Marco Anselmi